Santo Stefano
è un’ isola di origine vulcanica situata a largo della costa
fra Campania e Lazio ed è la più piccola delle Isole
Pontine. Ha una forma circolare dal diametro inferiore ai
500 metri e si trova a circa due chilometri da Ventotene dal
cui comune dipende amministrativamente. Presenta coste
rocciose contornate fino a breve distanza da alti fondali, i
declivi sono coltivati e sovrastati dal cospicuo fabbricato
del Carcere che si trova sulla sommità dell’isola. Nella
zona di mare circostante l’isola di Santo Stefano, per un
raggio di 200 metri dalla costa sono vietate sosta
pesca e navigazione. Sono tre i punti d’approdo: quello
della Marinella, sulla costa nord-ovest, considerato il
migliore ed il più frequentato; il N°4 nella parte di
nord-est, riconoscibile per il sentiero a gradini incassato
nella roccia che si vede dal mare, e la scaletta dello
Spasaro sulla costa sud, in prossimità della punta omonima.
L'unico edificio presente sull’isola è il carcere dalla
pianta circolare (all'interno del quale è stato girato il
film “L'urlo” di Tinto Brass) costituito da 99 celle e fatto
costruire nel periodo borbonico da Ferdinando IV dove fu
detenuto tra gli altri l’anarchico Gaetano Bresci durante il
Risorgimento. Nel periodo fascista il carcere fu utilizzato
come confino per gli oppositori del regime e vi furono
detenuti l'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini,
Giorgio Amendola, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi. A questi
ultimi due si deve la redazione del così detto Manifesto di
Ventotene ("per un'Europa libera e unita. Progetto d'un
manifesto") del 1941 che costituì negli anni successivi un
riferimento importante per il processo di formazione
dell’unione dei paesi europei. Attualmente l'isola è
disabitata e di proprietà privata, non è quindi possibile
accedervi se non con appositi permessi.
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